VenomZine - Intervista: GODOR IL FABBRO.

Godor Il Fabbro, alias Claudio Paci, vive a Montefano (MC) e ha una vocazione davvero interessante: costruisce spade, sciabole e katane per cosplay e fans...interamente in legno! Si avete capito bene, le lame che vedrete nelle sue creazioni sono verniciate e non composte da materiale ferroso. Da poco ha cominciato anche a progettare armature, tutto ciò in stile medioevale.  L'ho contattato ed ecco cosa mi ha raccontato...
Johnny: Ciao Claudio, benvenuto su VenomZine! Raccontaci come è nata questa tua passione..
Claudio: Ciao Jo!! Grazie per avermi invitato, è un onore!! La passione per i cosplay è nata molto più tardi, le mie prime esperienze le ho avute con gli “Anime” degli anni 80, avendo un fratello più grande che guardava “Anime” del calibro di “Ken Shiro”, “I Cinque Samurai”, “I Cavalieri dello Zodiaco”, “L'Uomo Tigre” e addirittura, quando ero ancora piu piccolo, “Hi-Man”. Poi è arrivata la Play Station che mi ha fatto conoscere i vari giochi che ancora tutt'ora sono dei grandi titoli come “Final Fantasy”, da “Tactics” al “X-2”, ho conosciuto “Dragon Ball” e gli “Anime” che davano su Mtv come “Inuyasha”, “Neo Genesis Evangelion”, “Last Exile”, “Wolf Rain”...insomma gli “Anime” sono la base del mio sogno, ma ce ne sta uno che ha cambiato la mia visione e che mi ha fatto dire “Ok voglio fare il cosplay!” e sto parlando di “Berserk”, che secondo me è uno dei migliori “Anime” e “Manga” mai sviluppato, anche se “Kentaro Miura” non si decidono ne a continuarlo ne a scriverlo, ma secondo me è un capolavoro!! Da li, ecco che ho deciso di intraprendere questa strada che è stata sempre una strada diversa, nascosta, che solo negli ultimi anni sta prendendo piede a livello mondiale e specialmente qui in Italia e visto che è una nuova strada che a me affascina tantissimo ho deciso di intraprenderla con tutti i rischi che comporta, ovviamente.

J.: E' impressionante il momento in cui si osserva il prodotto finito, le parti delle lame di spade, katane ed asce sembrano realmente composte in ferro ed acciaio, ma in realtà sono totalmente in legno! Parlaci delle varie fasi di lavoro...
C.: Allora si parte da principio con l'oggetto in questione, prendiamo ad esempio una spada normalissima, il cliente mi manda una prima immagine, io cerco altre immagini dell'arma da varie angolazioni per vedere bene l'arma e le varie peculiarità che può avere, faccio un piccolo progetto, 4 conti e tiro fuori il prezzo, se al cliente sta bene parto con i lavori. Inizio da prima con il prendere la migliore immagine dell'arma e farla stampare in versione cartacea con le dimensioni che ho già stabilito, poi prendo un foglio lucido e riporto l'arma per filo e per segno sul lucido, poi dal lucido la trasporto sul legno. Il tipo di legno che uso è particolare, molto molto leggero, possiamo definirlo quasi polistirolo per la maneggevolezza nel lavorarlo e per il peso molto basso. Portata la copia su legno, ritaglio la sagoma e poi si parte con la lavorazione vera e propria. Il grosso viene lavorato con una levigatrice a nastro mentre le parti più piccole ed elaborate vengono fatte con dei vari scalpelletti da legno o con dei tipi di sgorbi usati sempre per lavorare il legno, anche se alcuni possono essere usati per lavorare materiali come l'argilla, la creta, ecc. Fatto il tutto do una passata con la carta vetrata a tutto l'oggetto per renderlo liscio e uniforme, per bombare delle parti e per rendere l'arma sempre più reale. Il legno è molto poroso, ha vari piccoli fori microscopici che anche carteggiando svariate volte non si eliminano, quindi ricopro tutta l'arma con una mano di cementite all'acqua, una sostanza ovviamente a base d'acqua, di colore bianco, che serve proprio a chiudere tutti quei micro fori riempiendoli. In mezza giornata la cementite si asciuga e poi ripasso sempre con la carta vetrata fina per rendere di nuovo l'arma bella liscia. Fatto questo passo alla verniciatura, che è la parte più lunga e complicata, devo ammetterlo. Le vernici che uso sono varie, passo dalle bombolette spray per le lame e le parti in oro, fino alle vernici chimiche in barattolo, alle vernici acriliche per le parti più piccole e complicate. Le parti grandi dell'arma che, come ho detto, le lavoro con la levigatrice, il resto viene fatto tutto a mano, anche la verniciatura!!
J.: Per le armature invece?
C.: Per le armature ci sto ancora lavorando sopra, ma la primissima idea che ancora è l'idea che sto portando avanti è quella di rifare le armature non in plastica, non in vetroresina, ne in cartone, ben si in metallo, come dovrebbero essere realmente. Sto usando l'alluminio che è un materiale molto leggero e malleabile, cosi posso lavorarlo bene e anche per chi le porta non è una dannazione andarci in giro. Sto tentando di rifare l'armatura di Gatsu di “Berserk”, ma non l'armatura del Berserker, ma quella del Cavaliere Nero, in pratica l'armatura che Gatsu ha mentre sconfigge i vari apostoli prima di incontrare la maga Shilke e trovare la sua nuova armatura. Con l'armatura sto tentando anche di creare il braccio meccanico che Gatsu ha al posto del suo braccio destro nel “Manga” e sul sinistro nell' “Anime”. Vorrei fare il braccio che si apra e si veda il cannone al suo interno ma non è un lavoro semplice, però se tutto va bene farei la presentazione dell'armatura completa a fine Marzo o massimo gli inizi di Aprile.

J.: Hai partecipato anche ad un "Lucca Comics", rassegna dedicata appunto ai cosplay, presentando qualche tua creazione. Come è stata l'esperienza?
C.: Ahahahahahah! Si ho "partecipato" al Lucca Comics and Games del 2012, tentando di portare il cosplay appunto di Gatsu di “Berserk”, ma ero del tutto impreparato, non avevo l'armatura e nn sembravo minimamente Gatsu, ma la mia figura si è notata anche solo grazie all'”Ammazzadraghi” a dimensioni reali che mi portavo in giro. E' una spada che ha queste misure: 2,20 metri di lunghezza (compreso il manico), 30 centimetri di larghezza e 3 centimetri di spessore. La lama è fatta completamente in legno di abete e il manico di quel modello è in acciaio. Mi sono dovuto far aiutare a creare il manico, è una spada che se viene maneggiata con una mano hai il peso di 25 kg da far roteare. Non è stata proprio una passeggiata ma mi sono divertito e ho potuto notare che la mia creazione è stata apprezzata da molti, persino i paramedici dell'ambulanza che si sono fatti una foto insieme a me, io con la spada sulle spalle e loro con le barelle sulle spalle, avevano le stesse dimensioni. Poi ho anche creato oggetti che sono stati portati da altri sia a Lucca che ad altri eventi come quello di Mantova che è appena passato.

J.: Leggendo le didascalie allegate alle foto che pubblichi sulla tua pagina di Facebook, ho notato che da un paio di anni l'hobby è diventato persino vocazione, visto che lavori anche su commissione. La prima creazione richiesta appositamente dalla clientela qual'è stata?
C.: Le primissime armi che mi hanno commissionato furono le spade gemelle di Scorpion di “Mortal Combat” che si vedono nell'ultimo capitolo della saga che è uscito mi sembra per Play Station 3, anche se posso permettermi, la prima creazione importante che io abbia fatto è stata La Spada Dai Sette Occhi, che ho creato per uno scrittore di Recanati, Davide Mancinelli, il Quale ha voluto questa spada che ha creato lui stesso scrivendo una saga di sei libri fantasy chiamati “DarkWing”, ha voluto la spada per fare la presentazione del suo terzo libro che ha presentato in tutta Italia, insieme alla spada che ho fatto per lui.
J.: Che rapporto hai con la musica suonata/ascoltata?
C.: Con la musica ho un rapporto quasi viscerale, potrei dire amoroso. La musica nella mia vita è stata sempre presente, nei momenti tristi e nei momenti più belli. Io credo che ci sia una Dea che guida tutti i musicisti a scrivere e suonare, un Dio per le signore ovviamente. La musica dal vivo è come se fosse un sogno che si trasforma in realtà se è ottima musica e viene suonata bene, ma non bisogna neanche disprezzare chi suona male, ce la mettono tutta e hanno buona volontà. Si, non saranno i migliori, ma anche loro sono nel mondo della musica e come tali devono essere apprezzati per quello che fanno. La dea della Musica è colei che ci accompagna nella vita, quella che se magari sei triste, ti fa trovare il lettore mp3 sul comodino con già le cuffie pronte o magari che ti fa partire per caso un cd che hai nello stereo mentre stai facendo l'amore con qualcuno. La musica è vita e io la apprezzo e la amo proprio per questo.

J.: Condivido appieno! Qual'è stato il primo disco che hai acquistato?
C.: Non ce n'è stato uno solo ma ben si tre. Un mio vecchio compagno di scuola in prima superiore, vedendo che ascoltavo “Reload” dei Metallica che era di mio fratello maggiore, mi aveva consigliato 3 gruppi che all'epoca andavano parecchio ma che io sinceramente non conoscevo: “Songs for The Deaf “dei Queen Of The Ston Age, “El Vals Dell'Obrero” (Spero che si scriva cosi) degli Ska-P e ultimo, ma direi primo, “Temple Of The Dog” dei Temple Of The Dog, un album unico e imperdibile, creato dall'unione di due gruppi come i SoundGarden e i Pearl Jam, insomma una figata assurda. Da li sono partito per la “tangente” del rock e tutto quello che ne consegue, credo che da quel giorno ho scoperto una nuova forma di vita e religione, la musica.

J.: Hai qualche progetto in serbo per il futuro?
C.: Per il futuro?? Se Il nostro "Paese" avrà un futuro forse lo avrò anche io. Per il momento nessuno, vorrei diventare solo bravo a fare ciò che faccio e migliorare sempre di più. Vorrei aprire un negozio di oggetti e vestiti per cosplay, mettendoci nel mezzo anche giocattoli, ma non è una cosa fattibile per il momento. Si vedrà.
J.: Se tutto ciò dovesse diventare una professione definiva, dove ti vedi tra dieci anni, in Italia o all'estero?
C.: Se sono ancora vivo mi vedo sicuramente all'estero se le cose qui in Italia non cambiano, specialmente in Giappone dove è nata proprio la cultura dei cosplay, ma chi lo sa, 10 anni sono tanti e non riesco proprio a vedere così lontano ancora.

J.: Quali sono i tuoi contatti?
C.: https://www.facebook.com/GadoIlFabbro Questa è la pagina di Godor il Fabbro, dove potete contattarmi tramite messaggio privato sulla pagina stessa o potete trovare come immagine di copertina il mio biglietto da visita dove troverete il mio numero di telefono e la via dove potete trovare il mio laboratorio!!

J.: Claudio, grazie per la disponibilità e buon lavoro!
C.: Grazie a te per avermi dato la possibilità di presentarmi, Jo! E in bocca al lupo per la tua musica!!! Arrivederci a tutti e buona vita a tutti voi. Rock and Roll forever people!!!

TRATTA DAL SECONDO NUMERO DI VENOMZINE (27 MARZO 2014).

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